In questo articolo vorrei affrontare ancora una volta il tema della fiscalità del Network Marketing, argomento ancora troppo nebuloso nella testa di tanti, dandoti alcune informazioni importanti in quest’ambito allo scopo di fare chiarezza su alcuni punti.

Innanzitutto la professione di networker rientra nella definizione di vendita a domicilio; quindi, come Networker, sei (anche) un venditore, o meglio un incaricato alla vendita (IVD). 

Il Networker è inquadrato come Incaricato alle Vendite Dirette (IVD) e regolamentato dalla LEGGE NAZIONALE N 173/2005 (D.P.R. n 600/1973) che regolamenta la vendita a domicilio.

Per iniziare un’attività di Network Marketing è necessario aprire P.Iva?

Quando inizi l’attività di networker, le prime provvigioni ti vengono pagate con ritenuta d’acconto quindi non ti devi preoccupare di nulla. L’aliquota IRPEF della ritenuta d’imposta definitiva è del 23%, calcolata sul 78% delle provvigioni, ed è sempre a titolo d’imposta definitiva. 

Non è neppure necessario dichiarare questi compensi.

Questo vale fino al raggiungimento di 6410€ di provvigioni lorde annue (circa 5000€ nette)

Fino a questo limite è inoltre consentita una franchigia di esenzione dal versamento Inps, sia per gli incaricati occasionali (senza Iva) che abituali (con Iva). 

E non è necessaria nessuna apertura della P. Iva!

E una volta superati i 6410€ cosa devi fare?

A questo punto, raggiunto il limite massimo sopra citato, dovrai decidere cosa fare: continuare a lavorare part time come networker e accontentarti di questa cifra annuale come reddito aggiuntivo, oppure diventare un vero e proprio networker professionista, e aprire P.Iva.

Tantissime persone desiderano diventare degli imprenditori, ma sappiamo che la parola “imprenditore”, oltre a richiamare la parola “libertà”, richiama automaticamente anche la parola “tasse”, facendo scatenare tutta una serie di paure legate alla parte oneri (finanziari) e anche alla parte burocratica a cui bisogna assolvere.

Insomma fa un po’ paura l’idea di non sapere esattamente cosa bisogna fare e di non esser in grado di adempiere a queste cose; sappi che il networker professionista ha la fortuna di non dovere temere né la parte burocratica, né la tassazione perché godiamo di un regime facilitato.

In pochissimi sanno che l’attività di networker è disciplinata dalla legge nazionale 173/2005 come dicevo prima, e che all’interno di questa legge ci sono dei punti significativi (ed interessanti!) che voglio condividere con te:

  • Le provvigioni provenienti dal network NON fanno cumulo di reddito e non vanno dichiarate nella dichiarazione dei redditi, come contemplato dalla R.M. 180/E del 12.07.1995.
  • Le aliquote Inps, con decorrenza 01.01.2010, sono del 17% per coloro che effettuano già versamenti previdenziali obbligatori e del 26,72% per coloro che non hanno altri versamenti previdenziali obbligatori (casalinghe, studenti etc.).
  • La base imponibile di calcolo del contributo Inps è del 78% delle provvigioni.
  • L’obbligo dell’iscrizione Iva avviene al superamento dell’ammontare lordo di € 6.410 di provvigioni (come previsto dalla R.M.18/E del 26.01.2006) con codice 46.19.02 con descrizione “Incaricati alle Vendite a Domicilio Legge 173/2005”
  • Si ha diritto all’assegno di maternità se si sono raggiunti i requisiti minimi imposti dalla Legge 335/95. E’ sufficiente presentare domanda alla locale sede Inps che valuterà caso per caso i requisiti in relazione al periodo di attività e i contributi versati. Io in primis nell’anno 2017 ho potuto godere di questa maternità che nel mio caso (perché appunto va in base ai contributi versati quindi in base al guadagno ricevuto) è stata molto cospicua.
  • Per provvigioni > € 6.410 (Legge 335/95) i contributi INPS saranno versati nella misura di 1/3 a carico dell’incaricato alle vendite (il networker), e per 2/3 a carico società.
  • Dopo 5 anni di versamento dei contributi, si acquisisce il diritto alla pensione.

Conclusione

Bene, a questo punto spero veramente di aver chiarito i dubbi delle tante persone che mi scrivono timorose di entrare in questa attività perché sono spaventate dall’impatto con il loro lavoro principale, o preoccupate di dover aprire subito una p.iva.

Quando ho iniziato anch’io avevo questi timori, ma ho capito ben presto i vantaggi, non ci sono veramente scuse e ti puoi concentrare fin da subito sull’attività e sul tuo successo.

Cosa aspetti?! Chiedimi come far parte di tutto questo!

1 commento

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  1. […] travisato e mal compreso, ma per coloro che ne hanno sperimentato i benefici, si tratta di una forma di business che offre libertà e opportunità in egual […]

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